Menu Associazione
Menu Servizi
Menu News
Menu Eventi
Menu Contatti
I commercianti di Verona, con una semplice mail, potranno usufruire di maggiori spazi all'aperto.
Lo ha deliberato la giunta del Comune di Verona, accogliendo la proposta degli assessori Nicolò Zavarise (Commercio) e Francesca Toffali (Bilancio).
Il progetto si chiama "Verona all'aperto, Verona en plein air, Verona open air" e sarà attivo già da domani, martedì 19 maggio, data in cui i commercianti, inviando una pec all'ufficio commercio di palazzo Barbieri, potranno fare richiesta di plateatici ampliati da occupare con sedie e tavolini.
"In questo modo - spiega l'assessore Zavarise - alla semplificazione amministrativa e al forte taglio della burocrazia uniamo la possibilità di garantire maggiori spazi ai nostri commercianti, gravemente penalizzati dalla crisi del Covid. Ci siamo liberati della burocrazia offrendo una soluzione diretta alle esigenze scaturite dalle limitazioni per la tutela della salute. E' questo il modello a cui ci ispiriamo: procedure snelle per dare ai nostri operatori economici risposte immediate. Siamo al loro fianco per cercare di adottare tutte le misure più concrete e veloci per sostenere la ripresa. Il commercio, le botteghe, le attività sono l'anima di Verona e un presidio fondamentale per far tornare la nostra città, al più presto, viva e dinamica".
L'assessore Francesca Toffali ha concluso: "Un lavoro di squadra per una nuova modalità di vivere verona. Impareremo ad apprezzare la città occupando spazi inediti nella speranza di poterli presto riempire. Verona accetta ora la sfida e attende fiduciosa che tutto possa riprendere: dal commercio, alla socialità".
Confesercenti Verona plaude all’iniziativa del Comune di Verona, di concerto con le associazioni di categoria, per l’importante iniziativa a sostegno delle imprese del commercio e della ristorazione.
“È stato fatto un lavoro di squadra ed il risultato è il frutto di questa importante iniziativa che aiuterà certamente le imprese a ripartire dopo questo difficile ed epocale momento” queste le parole di Paolo Bissoli - presidente della Confesercenti scaligera.
Grazie all’amministrazione comunale che con gli assessori Zavarise e Toffali hanno fatto da regia a questo importante progetto.
È solo l’inizio, Verona saprà ripartire e noi come associazione siamo e saremo sempre al fianco delle imprese e al fianco delle amministrazioni per proporre iniziative a continuo supporto. La prossima fase sarà quella della sburocratizzazione, il nostro sistema Paese è troppo lento per l’evoluzione dell’economia.
Le presenti schede tecniche contengono indirizzi operativi specifici validi per i singoli settori di attività, finalizzati a fornire uno strumento sintetico e immediato di applicazione delle misure di prevenzione e contenimento di carattere generale, per sostenere un modello di ripresa delle attività economiche e produttive compatibile con la tutela della salute di utenti e lavoratori.
In particolare, in ogni scheda sono integrate le diverse misure di prevenzione e contenimento riconosciute a livello scientifico per contrastare la diffusione del contagio, tra le quali: norme comportamentali, distanziamento sociale e contact tracing.
Le indicazioni in esse contenute si pongono inoltre in continuità con le indicazioni di livello nazionale, in particolare con il protocollo condiviso tra le parti sociali approvato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020, nonché con i criteri guida generali di cui ai documenti tecnici prodotti da INAIL e Istituto Superiore di Sanità con il principale obiettivo di ridurre il rischio di contagio per i singoli e per la collettività in tutti i settori produttivi ed economici.
Il Direttore Generale di Confesercenti Verona - Alessandro Torluccio, a seguito dell’accordo stato-regioni “Finalmente uno spiraglio di luce, le imprese possono ripartire”.
Le Regioni hanno trovato un accordo praticamente su tutti i protocolli per le riaperture uguali o molto simili per tutta Italia.
Quello più delicato riguardava Ristoranti e Pubblici esercizi, che se avessero applicato le linee guida INAIL non avrebbero nemmeno potuto immaginare di aprire o mantenere in vita l'attività.
“Come Confesercenti abbiamo fatto una battaglia pesante al fianco delle imprese, anche su questo aspetto senza arretrare di un millimetro e adesso l'accordo prevede 1 METRO DI DISTANZA TRA COMMENSALI e non altre invenzioni insostenibili tipo i famosi 4 mq”.
In arrivo il DPCM e a seguire l’ordinanza della Regione Veneto.
Sappiamo bene che per i pubblici esercizi si dovranno trovare misure di sostegno straordinarie per ripartire, in particolare in quei luoghi in cui il turismo è azzerato, ma questa è un un'altra battaglia già iniziata su altri livelli.
Intanto portiamo a casa prescrizioni che non distruggono un settore, la non responsabilità del titolare in caso di malattia e regole praticamente uguali in tutta Italia.
Con un ritardo pesantissimo e inconcepibile, scaricato sulle spalle di persone che vivono con il fiato sospeso da oltre 2 mesi, vanno a posto altri tasselli di questa storia.
Dal 3 giugno l'Italia riapre le frontiere. Sì agli arrivi dalla Ue senza quarantena. Con il provvedimento il governo mira a far riprendere il flusso turistico in vista dell’estate.
Come sempre al fianco dell’impresa, fa parte del nostro DNA, Confesercenti è la casa delle imprese!
Nel dettaglio le azioni da svolgere per effettuare una corretta igienizzazione degli ambienti
Con la “Fase 2” dell’emergenza Covid-19 e la riapertura di diverse attività, che da lunedì 18 maggio si amplierà ulteriormente, si rende necessario conoscere le norme che sovrintendono alla sicurezza delle stesse, in tema di igiene e sanità, a tutela della clientela, dei lavoratori dipendenti e degli stessi titolari.
Il DPCM 26 aprile stabilisce che gli esercizi commerciali sono tenuti ad assicurare, oltre alla distanza interpersonale di un metro, ingressi dilazionati, al divieto di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni, al mantenimento del distanziamento interpersonale, all’aereazione naturale e ricambio d’aria, alla disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani, all’utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi, ai guanti “usa e getta” per l’acquisto di alimenti e bevande, anche e soprattutto pulizia e igiene ambientale, con frequenza almeno due volte giorno.
Il Protocollo sul contrasto al Covid-19 nelle attività lavorative, con riferimento alle norme in tema di igiene e sicurezza degli ambienti, prevede che l’azienda assicuri la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago oltre alla pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi.
Ma come devono essere effettuate la pulizia e la sanificazione? Ecco in sintesi cosa è necessario fare.
Premesso che nessuna norma, a livello statale, obbliga a rivolgersi ad una ditta specializzata nelle pulizie e nella sanificazione, anche se occorre accertarsi che tale obbligo non sia previsto da norme regionali, occorre:
ALLA RIAPERTURA DELL’ATTIVITÀ – effettuare, in aggiunta alle normali attività di pulizia, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni nelle aree geografiche a maggiore endemia; tale sanificazione straordinaria può essere opportuna comunque per tutte le attività, a seconda delle tipologie e del rischio. Per la sanificazione straordinaria, anche se l’obbligo non è previsto, è raccomandato rivolgersi a ditte specializzate, specie nelle aree geografiche a maggiore endemia;
PULIZIA GIORNALIERA DEGLI AMBIENTI – Procedere giornalmente (due volte al giorno per gli esercizi commerciali) alla pulizia degli ambienti utilizzando panni inumiditi con acqua e sapone oppure con una soluzione di alcool etilico con una percentuale minima del 70% v/v;
SANIFICAZIONE GIORNALIERA DELLE SUPERFICI TOCCATE PIÙ DI FREQUENTE – Procedere giornalmente, per le superfici toccate più di frequente (ad es., porte, maniglie, finestre, vetri, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie, maniglie carrello e dei cestini della spesa, tornelli, distributori biglietti, maniglie passeggeri, comandi, volante, cinture di sicurezza, maniglie delle portiere, tasti e pulsanti apriporta, tastiere, telecomandi, stampanti), oltre che alla pulizia effettuata come sopra, alla disinfezione con una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,5% di cloro attivo per i servizi igienici e le altre superfici pertinenti, e allo 0,1% di cloro attivo per tutti le altre superfici (come ad esempio la candeggina, che in commercio si trova al 5% o al 10% di contenuto di cloro), tenendo in considerazione il tipo di materiale, l’uso e l’ambiente o altri detergenti professionali equivalenti come campo d’azione, facendo attenzione al corretto utilizzo per ogni superficie da pulire;
SANIFICAZIONE PERIODICA DEGLI AMBIENTI – Effettuare una sanificazione periodica degli ambienti, e non solo delle superfici toccate più di frequente, a seconda delle diverse attività (in relazione alla tipologia dei rischi da prodotto commercializzato o servizio prestato, da tipo e numero di frequentazione e da continuità e frequenza dei contatti). La periodicità sarà correlata alle specificità;
SANIFICAZIONE IN CASO DI PRESENZA DI CASI SOSPETTI DI CONTAGIO – Nel caso in cui vi sia stata la presenza di casi sospetti di persone con COVID-19 all’interno dell’edificio, è necessario procedere alla sanificazione dell’ambiente, eseguita secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del Ministero della Salute (pulizia con acqua e sapone e successivamente con una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,1% e con alcool etilico al 70% per superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio). Vale, anche e soprattutto in questo caso, il discorso fatto in precedenza sull’opportunità di rivolgersi ad una ditta specializzata.
Come annunciato Confesercenti, per mano della Presidente Nazionale - Patrizia De Luise, ha scritto direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte sulla fase 2 e sulle aspettative che hanno le nostre imprese. Di seguito la lettera inviata.
- Fase due: il calendario delle riaperture fissato dal Governo
- Anva: “Ambulanti dimenticati, incertezza intollerabile. Servono sostegni”
- Fase 2 - firmato il decreto, l’Italia riapre progressivamente
- Confesercenti dona due ambulanze a Croce Rossa Italiana
- Nuova ordinanza della Regione Veneto - apertura delle attività
- Decreto Liquidità: via libera della Commissione Europea
- Coronavirus: “fermare strage nella RSA, ora servono più controlli”
- Coronavirus, ecco tutte le attività imprenditoriali consentite – AGGIORNATO al Dpcm 10 aprile
- Nuove riaperture: firmato il DPCM del 10 aprile 2020
- FISCO – Versamenti, ritenute, bolli, prima casa, certificazione unica: ecco le sospensioni e le proroghe stabilite dal “decreto liquidità”