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In merito alla revisione del piano della Ztl in centro a Verona, Confesercenti è concorde sulla necessità di aggiornare e migliorare tale gestione. “Non vorrei però che passassero in secondo piano altri aspetti imprescindibili – aggiunge Alessandro Torluccio, direttore generale di Confesercenti Verona - si pensi alla disciplina dei plateatici covid, la cui proroga scade col 30 settembre, alla mobilità sostenibile e ad azioni per migliorare il decoro e la gestione della raccolta dei rifiuti.” “La razionalizzazione degli stalli in Ztl, incalza Torluccio, va vista in un’ottica d’insieme, migliorando per esempio la mobilità sostenibile, puntando su una maggiore pulizia dei mezzi e su personale che parli più lingue. Nella questione dei plateatici si dovrebbero fornire certezze con autorizzazioni pluriennali agli imprenditori dei pubblici esercizi, in modo da consentire loro di fare investimenti per abbellirli, migliorando gli arredi, per esempio. Il tutto rispettando le legittime richieste dei residenti per un centro maggiormente vivibile, anche con l’estensione di zone pedonalizzate, come già successo con via Stella (ne siamo stati i promotori), accessibili anche a chi ha problemi di disabilità. Proprio per questo si chiede di incentivare i controlli per il rispetto delle regole, contro il degrado, le turbative della quiete pubblica e, in generale, della criminalità, perché un caso non possa essere usato contro l’intera categoria.”
Senza un intervento immediato per attutire l’impatto degli aumenti di energia e gas, le piccole imprese di turismo e terziario si troveranno a pagare nei prossimi 12 mesi una maxi-bolletta da 11 miliardi di euro, circa 8 miliardi in più rispetto ai 12 mesi precedenti. Una stangata insostenibile, che rischia di mettere fuori mercato 90mila attività.
A lanciare l’allarme è Confesercenti che, sulla base delle tariffe attuali di luce e gas, ha calcolato l’aggravio dei costi che dovranno sostenere le imprese con meno di 20 dipendenti che operano nel turismo e negli altri comparti del terziario, dal commercio ai servizi.
A pagare la bolletta più salata saranno le imprese del comparto della ristorazione, che si troveranno a spendere – a parità di consumi – quasi 2 miliardi di euro in più (+1.944 milioni), mentre per i bar e le altre attività senza cucina l’aggravio sarebbe di poco più di un miliardo di euro (+1.045 milioni).
Di grande rilevanza anche l’impatto sulla ricettività alberghiera: per hotel, pensioni e alberghi di piccole dimensioni l’esborso aggiuntivo sarà di oltre 1,5 miliardi di euro (+1.575 milioni). Per i negozi di vicinato, invece, il caro-bollette costerà 912 milioni di euro in più, mentre l’aumento di spesa per i distributori carburanti italiani sarà di +436 milioni di euro in dodici mesi.
I rincari avranno un effetto negativo anche sui consumi. Bollette e inflazione stanno spingendo le famiglie a ridistribuire il budget, in un quadro condizionato dall’aumento delle spese fisse. La quota di spesa media mensile impegnata dalle spese di casa e dalle utenze (abitazione, acqua, elettricità e gas), passa dal 37,4% del 2021 al 38% del 2022, e anche l’incidenza della spesa per trasporti aumenta di 0,7 punti. A farne le spese sono praticamente tutte le altre voci, con diminuzioni registrate da bevande, abbigliamento e calzature, comunicazione, ricreazione, spettacoli e cultura, persino spese per la salute.
“Senza sostegni, il sistema delle piccole imprese rimarrà schiacciato dall’aumento di costi. Il governo in carica agisca utilizzando tutti i poteri di cui dispone”, commenta Patrizia De Luise, Presidente nazionale di Confesercenti. “Servono interventi mirati per le attività di minori dimensioni. Fino ad ora si è intervenuto soprattutto a favore delle imprese medio-grandi: il credito di imposta, ad esempio, è destinato solo ad utenze sopra i 16,5 kW di potenza. Occorre, invece, ampliarlo ed estenderlo anche alle piccole, prorogando gli interventi di sostegno almeno fino al 31 dicembre 2022; ma servono anche rateazioni lunghe per attutire lo shock. Al tempo stesso, bisogna spingere l’acceleratore sulla diversificazione delle fonti e favorire, a partire dalla leva fiscale, anche consorzi d’acquisto e produzione di energia pulita”.
Il caro bollette è un ulteriore danno alle 34mila imprese venete del turismo (l'8% sul totale delle imprese venete) e le agevolazioni messe in campo dal Governo alleviano, solo in minima parte, gli effetti devastanti che un tale rincaro può avere sui conti delle aziende.
Per Assoturismo Veneto sarà necessario pertanto rivedere il credito d’imposta per gas ed energia elettrica aumentando le attuali percentuali troppo basse a fronte degli aumenti.
"Già in passato, del resto, avevamo avanzato la richiesta che i comparti del turismo potessero accedere alle stesse misure di sostegno delle imprese energivore - spiega Francesco Mattiazzo, Presidente Assoturismo Veneto - Ma tutto ciò non basta. Il credito d’imposta compensa, infatti, solo in parte l’aggravio della spesa energetica e interviene solo dopo aver pagato la bolletta maggiorata".
Insomma, per molte aziende potrebbe essere troppo tardi. Per Assoturismo Veneto, il settore del turismo va quindi sostenuto anche con ulteriori interventi sia di natura fiscale, ad esempio attraverso la riformulazione delle riduzioni IMU, sia con interventi diretti.
"Credo sia evidente poi che, al fine di evitare gli ulteriori rincari che ci attendono nell’ultimo trimestre, come annunciato da ARERA, sia urgentissima la revisione del PUN ovvero delle modalità su cui si forma il prezzo di acquisto dell'energia elettrica e accelerare sul Recovery Fund energetico europeo. Sono invece, personalmente abbastanza scettico sull’utilità di fissare un tetto al prezzo del gas ma, di fronte ad un'emergenza di tale natura anche un simile provvedimento, per un periodo limitato, potrebbe rivelarsi necessario".
Con ordinanza sindacale n. 54 del 24/08/2022 in occasione degli incontri della squadra di calcio HELLAS VERONA riferiti all’edizione del campionato di calcio 2022-23, ovvero quelli da disputarsi con le squadre ATALANTA, UDINESE, MILAN, ROMA, JUVENTUS, SPEZIA, CREMONESE, LECCE, SALERNITANA, BOLOGNA, INTER e TORINO, che si svolgeranno allo stadio “BENTEGODI” secondo l’apposito calendario della Lega Calcio serie A, nell’area delimitata dalle seguenti vie: Albere, Camuzzoni, San Marco (sino all’incrocio con via Sogare), Sogare e della Spianà, a partire da 4 (quattro) ore prima dell’inizio degli incontri e fino a 2 (due) ore successive al loro termine SIA VIETATA a tutti gli esercenti titolari di autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande su aree private e pubbliche o di autorizzazione al commercio su aree pubbliche - la VENDITA o la SOMMINISTRAZIONE di qualsiasi bevanda, anche analcolica, contenuta in bottiglie di vetro, lattina o qualsiasi altro materiale non preventivamente aperto. E’ CONSENTITA la vendita e la somministrazione di bevande in contenitori di carta.
Le istanze delle imprese venete: proseguire con gli investimenti del PNRR, misure per contenere caro energia e inflazione, rafforzamento del sistema del credito, "patto per il lavoro".
A stretto giro, la sospensione temporanea delle cartelle esattoriali e misure per contenere l’effetto della scadenza simultanea dei pagamenti sospesi nel periodo della pandemia
Ad un mese esatto dalle elezioni politiche, Confesercenti Veneto attraverso la sua Presidente regionale, Cristina Giussani, interpreta il sentiment delle imprese associate del commercio, del turismo e dei servizi richiamando le forze politiche a concentrarsi sui veri problemi che interessano le categorie economiche.
"Siamo di fronte alla tempesta perfetta, ovvero al connubio di inflazione e recessione, e l'agenda politica non può che partire da qui. Occorre avere piena consapevolezza delle sfide che il nostro Paese deve affrontare e dell’esigenza che venga tutelato e sviluppato quanto di buono si stava realizzando prima della caduta del Governo, attraverso il cantiere delle riforme e degli investimenti legati al PNRR, le misure per contenere gli impatti del caro energia e dell’inflazione, gli interventi per sostenere lavoro, produzione e consumi".
Per gli imprenditori di Confesercenti è dunque necessario mettere in sicurezza il PNRR, le cui risorse garantiscono la possibilità di realizzare non solo le infrastrutture e gli interventi di manutenzione territoriali di cui il Paese ha bisogno, ma anche approntare con urgenza strumenti e orientamenti strategici per sfruttare, in modo efficace, i diversi fondi europei previsti della programmazione 2021-2027.
“Fondi che andranno indirizzati prevalentemente sui temi della rigenerazione urbana e della coesione sociale, per favorire la competitività delle PMI e sul lavoro, attraverso interventi specifici per giovani e donne, e per il rafforzamento del sistema del credito all’imprenditoria”
"Si tratta temi cruciali per la ripresa delle nostre imprese – afferma Giussani - che vanno di pari passo alla urgente riforma di semplificazione sia amministrativa che fiscale, partendo ad esempio dall’attuazione di alcuni principi fondamentali dello statuto del contribuente tributario , spesso disattesi, come quello che stabilisce che le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo”.
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