Oggi come 60 anni fa, in pieno boom economico, la casa e l'edilizia sembrano essere la carta vincente dell'economia italiana. Ci crede il governo che, con il nuovo decreto sviluppo appena varato, ha dato una notevole spinta alla detrazione per le ristrutturazioni portandola dal 36 al 50%. E non solo: raddoppia il tetto di spesa ammesso alla detrazione, da 48mila a 96mila euro. In pratica la detrazione massima consentita triplica:
• oggi è il 36% di 48.000, cioè 17.280 euro;
• domani sarà il 50% di 96.000, cioè 48.000 euro.
Novità anche per la detrazione per il risparmio energetico: doveva decadere a fine 2012 ma il decreto sviluppo le ha prolungato la vita di sei mesi, con una minima riduzione: dal 55 al 50%. Però la nuova aliquota unica del 50% è a termine.
Tra spending review da una parte e ipotesi di tagli generalizzati alle agevolazioni fiscali dall'altra, questo ulteriore sconto è solo un intervento provvisorio per dare una spinta alla ripresa. Il balletto di
aliquote ha il seguente calendario:
• ristrutturazioni: 50% fino al 30 giugno 2013, dopo si torna al 36%. La nuova aliquota parte del giorno di entrata in vigore del decreto, quindi a chi ha dei lavori in corso conviene aspettare a pagare (per gli acconti già pagati si applica l'aliquota del 36%);
• risparmio energetico: resta la detrazione attuale del 55% fino al 31 dicembre 2012, poi scende al 50% fino al 30 giugno 2013, e si riduce al 36% (come per le ristrutturazioni) dopo quella data Nelle tavole che seguono vediamo le regole principali delle due detrazioni.
BONUS RISTRUTTURAZIONI (EX 36%)
La detrazione per le ristrutturazioni edilizie, attualmente del 36%, è una decana delle agevolazioni. Introdotto dalla legge 449 del 1997, gode ancora di ottima salute e continua a essere largamente apprezzato dai contribuenti. Ora il vantaggio fiscale aumenta ulteriormente: ogni 1.000 euro spesi per interventi edilizi sulla propria abitazione ne tornano indietro 500 sotto forma di detrazione dalle imposte, sebbene rateizzati in 10 anni.
Le modifiche recenti
Alcuni provvedimenti dell'anno scorso, primo fra tutti il precedente decreto sviluppo di maggio, hanno introdotto alcune novità e semplificato la procedura per ottenere il bonus:
• la comunicazione di inizio lavori al Centro operativo di Pescara (per tutta Italia) non è più obbligatoria;
• il costo della manodopera non deve più essere riportato in fattura come voce separata;
• sui bonifici effettuati per pagare lavori la banca applica una ritenuta fiscale del 4% anziché del 10% (per il contribuente non cambia nulla, la novità riguarda le imprese edili che si vedranno accreditata una somma con una minore decurtazione);
• in caso di vendita di un immobile ristrutturato, la detrazione delle rate residue può restare al venditore o essere trasferita al compratore, su decisione delle parti. L'opzione deve essere espressa col rogito notarile. Prima l'agevolazione veniva obbligatoriamente trasferita all'acquirente (e la regola vale ancora per gli atti stipulati prima del 16 settembre 2011).