
Secondo Confesercenti, così come sono strutturati, sia a Verona che in molti paesi della provincia, queste iniziative stanno perdendo lo scopo per cui sono nate: «Grazie a al servizio de Le Iene ora abbiamo anche la prova, casomai servisse, che la filiera produttiva non si è accorciata e che quindi per i consumatori decade quel principio che prevedeva prezzi più bassi e prodotti garantiti nella genuinità e nella provenienza. In sostanza si è solo costituita una rete commerciale parallela a quella esistente fatta di negozi e mercati rionali, abusando di una vera e propria concorrenza sleale sia tramite pubblicità ingannevole che promette convenienza e qualità, sia attraverso vantaggi fiscali che scaturiscono dal mancato obbligo dello scontrino fiscale. Tale fatto ha provocato al scomparsa i oltre il 40% dei negozi di ortofrutta nei quartieri di Verona e nei centri storici della provincia».
Confesercenti chiederà al Comune di Verona di ridiscutere la concessione al consorzio Veronatura, oltre a sollecitare un controllo più stretto e la costituzione di una commissione che abbia potere di verificare la bontà delle imprese e dei prodotti che aderiscono alle iniziative a kilometri zero: «Se la situazione a Verona è questa dove è stato creato un bando, non osiamo immaginare cosa succeda nei paesi della provincia dove non esistono bandi, ma solo concessioni di aree pubbliche al consorzio, senza quindi regolamenti – ha concluso Tonini – anche a questi Comuni chiederemo un intervento per verificare e regolamentare al più presto i mercatini a kilometro zero, per fare in modo che anche l’immagine dei produttori onesti e regolari non venga scalfita da episodi come quello denunciato da “Le Iene”».